Le opinioni pubbliche cercano leaders capaci di coniugare la difesa degli interessi nazionali con i valori di solidarietà e responsabilità internazionale moralmente e politicamente irrinunciabili. Lo Stato rappresenta dunque, al contempo, un baluardo per rassicurare i cittadini esposti a fenomeni globali quali le migrazioni e per mitigare gli evidenti squilibri indotti dalla globalizzazione, ed un punto di partenza per la gestione di dinamiche globali che ci riguardano sempre più e dalle quali non possiamo né vogliamo recedere.
Coniugare queste due pulsioni appare spesso arduo, e purtroppo, non di rado, la soluzione pare essere l’individuazione di leaders che propugnano risposte semplici a problemi straordinariamente complessi. Il senso di frustrazione che deriva dal divario tra promesse ed soluzioni indebolisce le nostre democrazie, e ci lascia più esposti alle minacce ed agli squilibri che occorre affrontare.
L’ottava edizione del Festival della Diplomazia intende concentrare la propria attenzione sull’equilibrio che va ricercato tra la legittima aspettativa di leadership nazionali capaci di agire in difesa dei cittadini e leadership capaci di far progredire nel suo complesso l’ordine internazionale nel solco dei valori universali di solidarietà e giustizia.
La nostra civiltà ha smesso di interrogarsi e nessuna società che dimentichi l’arte del porsi domande o che permetta a quest’arte di cadere in disuso può sperare di trovare risposte ai problemi che l’assillano.
Diplomacy
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